TRAMA
Basta guardare il cielo, tratto dal romanzo di Rodman Philbrick, è la storia divertente e allo stesso tempo toccante, di due ragazzi che affrontano insieme varie vicissitudini volte al bene. Ispirandosi a re Artù e ai cavalieri della tavola rotonda, compiono in realtà un viaggio molto più profondo: la scoperta del più grande tesoro che ci sia: l'amicizia. Legati dal fatto d'essere sempre stati degli esclusi - l'uno perché affetto da una malattia malformante degenerativa, l'altro perché goffo, fifone e poco intelligente - sono la cavia della società, che non fa altro che deriderli; comportamento ripetuto dalla classica banda di bulli loro compagni di scuola. Ma quando l'uno sale sulle spalle dell'altro, diventano un unico invincibile guerriero, tutto cervello e potenza fisica.
Interpreti: Kieran Culkin, Elden Henson, Sharon Stone, Harry Dean Stanton, Gena Rowlands, Joseph Perino, Gillian Anderson, Meat Loaf
Soggetto: tratto dal romanzo "Freak the Mighty" di Rodman Philbrick
Sceneggiatura: Charles Leavitt
SINOSSI DEI PROTAGONISTI
Kevin è piccolo, magro, affetto da una
patologia degenerativa. In compenso ha un cervello straordinario e
trascorre tutto il tempo a leggere e a inventare congegni meccanici.
La madre di Kevin è iperprotettiva, mentre il padre è andato via
quando ha saputo della sua malattia.
Max invece è grande e grosso, porta 48
di scarpe. A scuola è lento, fatica ad apprendere qualsiasi nozione
e viene considerato “ritardato”. Ha poco coraggio e non riesce a
reagire quando lo prendono in giro. Ogni giorno è vittima di soprusi
e scherzi di cattivo gusto. Quando qualcuno combina qualche guaio,
lui è il capro espiatorio preferito. Anche Max ha una condizione
familiare difficile: la madre è morta e il padre è in carcere.
Per tutta la vita Kevin e Max sono
stati esclusi. Per la gente del posto sono “Frankenstein e Igor”
e ogni occasione è buona per deriderli. I compagni di scuola,
riuniti nella banda dei bulli “cattivi randagi” non mancano di
sottolineare le menomazioni fisiche di entrambi. Insultano Max con
farsi: “Maialino, maialino, tu sei figli dell’assasino”, oppure
“Scimmione con le cuffie” e sembrano godere della sua
sottomissione passiva. Anche il mondo degli adulti che gravita
attorno a loro, ad eccezione della mamma di Kevin e dei nonni di Max,
sembra disinteressato a loro e non ripongono in loro nessuna stima né
fiducia.
Quando Max e Kevin si conoscono la loro
vita cambia radicalmente. Kevin appassionerà Max alla lettura e alla
fantasia facendolo viaggiare con la mente e l’immaginazione. Max
aiuta Kevin nella deambulazione: se lo porta a spasso sulle spalle. I
due amici insieme formano il guerriero perfetto: una forza imponente
con una volontà di ferro.
Il fulcro del film sta nella relazione instaurata fra i due ragazzi, l'occuparsi l'uno dell'altro, l'amicizia come potente leva per fiancheggiarsi e crescere insieme, soprattutto quando il resto del mondo gira le spalle. Appoggiarsi ad un sentimento così forte, fatto di fiducia, stima, comprensione, sostegno, aiuta gli amici a superare le paure e a tener testa ai bulli.
Altro elemento rilevante è la convinzione di dover maturare dentro di sé un buon senso di fiducia nelle proprie possibilità e di autostima,
ingredienti indispensabili per superare ostacoli e risolvere i
problemi che frequentemente possono affacciarsi alle porte
dell’esistenza di tutti noi.
Suggerisco questa pellicola perché
quando si assiste alle razioni dei personaggi di un film, ci si può
sentire più forti e rassicurati e si possono intravedere nuove
strade comportamentali. A ognuno di noi può essere capitato, almeno
una volta, di essersi sentito o sentirsi come Kevin o Max, magari
anche nella classe. Il film può essere l’occasione per discutere
di problemi relazionali, senza dover uscire allo scoperto in prima
persona, ma piuttosto assumendo il punto di vista dei personaggi
messi in scena, cercando di capire il perché di tali comportamenti e
rintracciare in gruppo possibili alternative e soluzioni.
Il film inoltre ci invita alla lettura
e all’immaginazione, straordinari e potenti strumenti della nostra
mente. Sembra insegnarci che se si impara a leggere e a nutrire
passione, si possono vivere stupende avventure. È grazie
all’immaginazione che Max e Kevin sopportano gli abusi e
fronteggiano la durezza, ma è anche il loro strumento per uscire
dall’ambiente deprimente in cui vivono.
La macchina da presa aiuta a vivere le
emozioni degli attori, per esempio quando le ampie inquadrature
dall’alto con i ragazzi che appaiono minuscoli di fronte alle
imponenti torri ci fa intendere il loro vissuto emozionale di
isolamento e il violento mondo urbano in cui si muovono. Altro
esempio sono le stampelle lasciate cadere quando Max solleva Kevin,
che stanno ad indicare il senso di libertà conquistato.
ITINERARI DIDATTICI
Cosa avresti fatto tu trovandoti al posto di....
- Max quando viene preso in giro dai suoi compagni di scuola sull'autobus
- la mamma di Kevin quando il figlio vuole compiere azioni per lui complicate
- Max quando viene accusato ingiustamente d'aver fatto cadere Kevin in palestra
- Kevin quando cade a terra una volta colpito dal pallone
- Max al luna park nel momento in cui vede Kevin stuzzicare i compagni bulli
- Kevin quando viene allontanato da Max, dopo essere stati a casa di Loretta
- la preside che parla con la mamma di Kevin
- Kevin quando si rende conto della sua morte ormai imminente
- Max una volta rapito dal padre
- Kevin quando si accorge della scomparsa di Max
- Loretta che incontra Max alla fine del film
AUTOANALISI
Come intendo la “normalità” e
la “diversità?”
Dopo aver visto il film quanta
importanza attribuisco alla forza fisica e quanta importanza
attribuisco all’intelligenza per risolvere problemi?
Quanta importanza ha per me
l’amicizia? La relazione con gli altri?
Quale ruolo rivesto nel gruppo:
leader, gregario, collaborativo, vittima, capro espiatorio…
Quanta importanza attribuisco al
bisogno di comunicare, esprimere le proprie emozioni, sentimenti,
vissuti interiori?
Il film mi ha aiutato ad
avvicinarmi ai testi classici della letteratura?
Il film demarca il grande potere
della lettura: cosa ne penso?